Viaggio al Silenzio - Gioia Lomasti "Sulla traccia di Anime Salve - Omaggio a Fabrizio De Andrè"
Alterismi - Marco Nuzzo "Un viaggio nell'Anima"
Ponteggi arditi per Nuzzo dopo i fraseggi di Gioia. Ballata e racconto per una scommessa in due atti ancora gioiosamente marcati dove il verso si sprofonda in una speciale prosodia. Dai tasti un po' ingialliti di un vecchio piano-sequencer a quelli neri e jazzati, soltanto sfiorati, in dirittura di una dodecafonia in dodecasillabi che ribalta la liturgia... e la scena! Dalla parola che è nutrimento e souvenir, che è grazia di un femminino sacro e sacrificale, all'invenzione semantica di nuove sonorità e riforgiati lirismi. Carezze & piercing all'anima di due autori in controcanto. Ma li accomuna il "soffio": del tempo e del Campo.
Come può la parola poetica raggiungere i cuori delle
persone in un momento come il nostro, caratterizzato da
profondi egoismi e da uno spaventoso e disumano
individualismo? Ha senso scrivere poesie quando ovunque
sembra trionfare l'immagine, l'apparenza, l'inganno? Gli
scaffali delle librerie sono pieni di professionisti della scrittura,
tecnicamente ineccepibili, vincitori di premi e di
riconoscimenti, ma privi di estro creativo, profondità e
sentimento. È un'impresa titanica trovare qualcosa di valido,
non legato alle logiche della vendita e del marketing, capace di
toccare le nostre corde interiori e risvegliare in noi passioni
profonde. Gioia Lomasti in questo senso è una delle poche
anime poetiche che riesce a differenziarsi da tale deprimente e
desertificato contesto letterario e farci entrare in un mondo nel
quale possiamo ritrovarci e riconoscerci.
Parla di dolori, di amori, di sofferenze, di passioni, di
incontri, di abbandoni, di speranze e disinganni: eventi che
riguardano tutti noi e che lasciano tracce indelebili nell'anima e
nel corpo di una persona, ferite profonde come tracce sulla
corteccia d'un albero esposto alla furia degli elementi.
Il lettore non può fare a meno di ritrovarsi
nell'esperienza dolorosa della poetessa e di rintracciarla nel suo
vissuto riportando alla memoria quel rimosso che ci appartiene
e che dobbiamo saper affrontare per poterci dire uomini e
donne. Così si chiude la prima parte di questo che porta il titolo
emblematico di "Anime". La poetessa ravennate chiude il suo
cammino nella prima sezione "Viaggio al Silenzio" con un altro sentito omaggio a Fabrizio De André sulla traccia di Anime Salve con il suo
inevitabile fermarsi in luogo personale e raccolto dove poter
riprendere le energie spese.