Riflesso di rima... Ascolto di un viaggio
Ristampato in tiratura limitata 2012
- LIBRO FUORI CATALOGO -
figlia del vento Gioia,
desta a rincorrere fragile il verso da quel sentiero sul mare,
tono su tono & fior su fiore,
alle derive di un nuovo cantico nel suo rosso sbocciare.
INTRODUZIONE ALLA POETICA DI GIOIA LOMASTI A cura di Mariano Brustio
Chi pensa che la poesia sia nutrimento dell’anima, della poesia e dell’anima ha capito
ben poco. La poesia se entra nel corpo non sazia lo spirito, ma mette fame: fame di
giustizia, fame di bellezza, fame d’amore. La poesia non offre nessuna risposta, perché
i poeti, per quanto capaci, sono semplici burattinai di parole (Guccini).
Sembra strano citare un Guccini d’annata per parlare di un libro di poesie ispirate
da un cantautore. Sì, cantautore, perché Fabrizio De André era questo. Un
Cantautore. Per pura precauzione, per evitare di essere considerato da adulto con
le parole citate da Benedetto Croce, come amava ripetere, un poeta o un cretino.
Se un’eredità vera ci è stata lasciata da Fabrizio De André, è lo stimolo e la
provocazione per farci guardare alle cose da un punto di vista diverso, per farci
riflettere con la nostra testa, regalandoci decine di spunti nuovi su cui porre la
nostra attenzione, reinventando come spesso è accaduto nelle sue canzoni, le storie
prese o lette anche dai quotidiani, ma presentandole in maniera da farle rivivere da
un punto di vista meno comune, quello meno appartenente alla società organizzata,
quello più raro.
Ponendosi tante domande certo, ma lasciando per fortuna a noi la possibile
interpretazione della moltitudine di risposte, non fornendoci verità assolute, ovvero
rispettando la nostra opinione e accogliendo su di sé l’onere pesante del suo mestiere
di Artista.
"Penso che un uomo senza utopia, senza sogno e senza ideali, vale a dire senza passioni
e senza slanci, sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di
raziocinio: una specie di cinghiale laureato in matematica pura."(FdA)
Ecco qua allora: in questa raccolta di poesie di Gioia Lomasti, troviamo la
concretizzazione assoluta della preziosa eredità di Fabrizio De André. Opere
poetiche che traggono ispirazione e s'incamminano sul prezioso sentiero lasciatoci
da De André, ma che vivono di vita propria, non fanno il verso all’artista, non lo
immolano e non lo consacrano, non ne fanno dei santini da portare nella borsetta.
Questa preziosa raccolta va letta, oserei dire, con gli occhi di Dippold, l'ottico di
Spoon River, scegliendo la lente migliore, quella che doni la luce e che possa
trasformare il mondo in un giocattolo, quella che ci possa svelare finalmente qual è
la mano che illumina le stelle, quelle stesse da qualcuno dipinte come "cipria sparsa
su un pavimento di marmo nero" uniche quindi, preziose e irripetibili.
Una raffinata Opera di poesie autentiche che mi piacerebbe fosse letta attraverso
le parole di un altro poeta, con la lentezza benefica e preziosa delle nuvole, perché
tramandino e trasmettano il più bello dei regali. Belle emozioni. E del resto è
proprio quello che desiderava Fabrizio De André.
Grazie Gioia.
Un must per gli amanti del Cantautorpoeta e per chi ha piacere nella lettura della poesia di valore.
Ad impreziosire ulteriormente questa seconda ristampa, partecipano Stephen Alcorn per la concessione delle linoleografie in copertina e all'interno libro, Norman Zoia, parolista/paroliere di Pino Scotto e dei Vanadium, Mariano Brustio, memoria storica del Faber, il giornalista e critico Alessandro Spadoni, Alessandro D'Angelo, Marco Nuzzo e Marcello Lombardo per la Direzione d'opera.